Il Comune di Campagnano di Roma,
di cui mostro una delle meraviglie a picco sulla Cassia bis, definite villette (su terreno percorso da fuoco, anni
fa, non si sa se censito come tale) ebbe la concessione di un anticipo sul fondo
automatico regionale previsto dalla Regione Lazio per la legge n. 34/97 sul
randagismo (D/3321 del 29.9.2008). A quanto ci è stato riferito il fondo assegnato
era di 45 mila euro per il canile e 5
mila per le sterilizzazioni. Il che vuol dire che furono materialmente dati
4500 per il canile e 2500 per le sterilizzazioni. Mentre i volontari correvano
a salvare, curare, nutrire, sterilizzare e trovare adozioni per cani e gatti, i
fondi giacevano inutilizzati ed ora devono essere restituiti alla Regione che
li ha già messi nel piano recuperi e richiesti al Comune. In compenso il 12 gennaio di quest’anno liquidava
la convenzione con il canile Capucao
Lailanie Lucenesio di Sacrofano per circa 11 mila euro.
Più volte il giornalino eco del Comune
ha annunciato il progetto del canile o addirittura l’inaugurazione (vedere
copie).
Venerdì 17 febbraio c.a. su Striscia la notizia, con un servizio di Brumotti, ci è capitato di vedere questa struttura che il Comune voleva riprendere e terminare, con una storia del tutto diversa.
Nel servizio c’era un’intervista rilasciata dall’Associazione ciechi che
chiedevano di completare la struttura,
iniziata anni fa e abbandonata, per
addestrare i cani di accompagnamento per ciechi.
Noi siamo nella più completa
confusione visto che da almeno 20 anni il Comune ad ogni cambio di Giunta
promette il canile.
Rimane il fatto strano che sul
territorio esiste, da molti anni, la Fondazione Prelz che prende a volte molti
randagi rinvenuti sul territorio, che li sterilizza, che fa regolarmente
campagne di sterilizzazione, ignorate dalle istituzioni preposte. E’ ben strano non aver
pensato a loro per la gestione dell’eventuale canile comunale, è ben strano non
aver fatto una convenzione per i propri randagi, lasciati per altro dai
residenti (oltre che da romani incoscienti). C’è l’abitudine paesana a
lasciarli liberi senza chip né guinzaglio nonostante le leggi siano chiare su
questo. Si sa che i comuni sono pessimi pagatori e forse la Fondazione avrà avuto
legittimi dubbi. Anche perché lì i cani
hanno cibo e cure.
In un momento in cui si chiedono grandi sacrifici ai contribuenti chiediamo chiarimenti su scelte e spese, su fondi inutilizzati richiesti e da restituire. Con 2500 euro ne avremmo sterilizzati di randagi! L’apposito bando andò deserto perché era un capolavoro di burocrazia “impossible” come la mission del film.
Pappagone era in una colonia felina, minacciato e sparato
con proiettili ad aria compressa. E’ stato e operato e sterilizzato. Abbiamo
denunciato il fatto presso la locale stazione Carabinieri.
Potevamo lasciarlo lì? Nooo, si aggiunge alla ricca
collezione che quasi tutte noi hanno in casa. Quelli che rimangono per la
strada, cani o gatti, hanno vita breve.
Basterebbe solo rispettarli come
esseri viventi visto che noi pensiamo a nutrirli e curarli nonché alle
sterilizzazioni. E, casualmente, ci sono anche leggi apposite che vengono
regolarmente ignorate.
Roberta Ratti
Presidente Lida Roma Nord