UN LUNGO ELENCO



E' veramente impossibile fare un elenco sia pur approssimativo per difetto degli interventi di cui i volontari privati o associati si sono fatti carico in assenza delle istituzioni. Colonie feline stanno proliferando ovunque e i poveri gattini sono segnati da un destino terribile anche in vista dell'inverno. Nella nostra sezione ci sono molte gattare ormai disperate. A cominciare dalla sottoscritta che in un quartiere attento agli animali e sotto controllo con le sterilizzazioni da anni, ha contato in poco tempo 7 gattini ospitati in un giardino, a rischio investimento, mamma gatta nera, probabilmente presa a bastonate da come camminava (è sparita da giorni) con 3 o 4 gattini neri, a rischio imbecilli. Oltre alla superstizione del gatto nero infatti ora c'è anche il cretino che fa il rito satanico. Le nostre socie hanno colonie feline a S. Marinella, S.Severa, Nepi, Monterosi, Campagnano, Roma Monteverde. Naturalmente fanno tutto da sole, aiuti quel po' che si può dare alle più indigenti dalle quote associative. Le istituzioni non solo sono morte, ma tengono i soldini nel cassetto. A Campagnano la Regione Lazio ha concesso il fondo automatico annuale per la lotta al randagismo in base alla legge n. 34/97 chiesto solo dal 30 per cento dei comuni tanto per far sapere, stiamo cercando almeno di far utilizzare 5000 euro per le sterilizzazioni sul territorio con qualche veterinario convenzionato. A dicembre torneranno alla Regione. Fondi che dormono dal 2008 mentre si scoprono rifugi privati lager dove i gatti chiusi in gabbie anguste sono morti sotto il sole, cani lasciati senza acqua in piena estate, nella loro sporcizia, senza cibo, tutta carne da macello che continuerà a riprodursi se non si inizia una seria campagna di sterilizzazioni anche per i privati. La Regione che concede i fondi non controlla? La Corte dei Conti non controlla? A S. Marinella le guardie zoofile comunali sono state in pratica cancellate, non hanno più possibilità di intervento, mentre i cinesini con sacchi dell'immondizia insaccano in pieno giorno i gatti di una nostra colonia felina e nessuno interviene. Niente paura, già sono arrivati altri gatti abbandonati, pronti per pellicce e saporiti piatti! Ma gli incoscienti incivili lo sapranno? Sappiano anche che queste cose si pagano, le offese alla vita si pagano. A Nepi hanno avvelenato i gatti più avvicinabili, quelli sterilizzati a spese della volontaria. Sempre a Campagnano abbiamo i bulletti del quartierino che girano a seviziare e bastonare i gatti, così per noia. Genitori? Li difendono i teneri virgulti, ci mancherebbe! Nel centro storico ci sono vie che si dovrebbero chiamare "via del veleno" per quanto pervicaci avvelenatori insistano nell'avvelenare le colonie feline. Ho preso un certosino orfano della padrona che ha avuto come conseguenza la stenosi dell'esofago. E anche per gli avvelenatori mi auguro che prima o poi il boomerang arrivi. Cani? Quelli che dovrebbero essere prelevati e portati in canile? Non ci sono i soldi, refrain che ascoltiamo ormai da quasi 3 anni, allora ove possibile ce ne occupiamo con il tam tam tra i volontari, pagando le spese di veterinari, pensioni, medicine, ecc.ecc.Ciascun volontario ha un lungo elenco di interventi a sue spese. Poi c'è sempre qualcuno che accusa a casaccio di lucrare sugli animali. E ci sono i "laici"che non credono a chi spende tempo, fatica e soldi per salvare un randagio. Non pensano che ci siano al mondo persone compassionevoli, pare sia vietato. Nella bassezza del loro mondo non concepiscono chi fa qualcosa gratuitamente anzi rimettendoci. In prima linea ci sono amministratori incollati alle poltrone, quelli che malgrado siano pagati dai cittadini non ricevono. Giustamente se l'occupazione della giornata è il vantaggio personale come possono accettare chi si impegna a salvare esseri non votanti e superflui? A Roma molte associazioni concordano nel proporre l'abolizione delle obsolete botticelle. Non sono state ricevute per la consegna della petizione. Le associazioni continueranno, i vetturini resisteranno ben fiancheggiati da un comune che a quel che si capisce è dalla loro parte ignorando migliaia di cittadini. Di certo il politico che almeno faceva finta di aprirsi a un dialogo è in estinzione e ci dispiace. La politica è per se stessa l'arte di mediare non di arroccarsi su forti posizioni di potere. Il nobile non infierisce sul più debole. Ma già, l'aristocrazia dell'animo è abolita.




Roberta Ratti, pres. LIDA Roma